Riccardino è un bambino come tanti che non riesce a staccarsi dal suo gioco preferito, il tablet, e nemmeno la sua mamma riesce a distoglierlo dall’uso smisurato di quel dispositivo elettronico. Un giorno però succede qualcosa di veramente strano per cui tutta la famiglia deve riprogrammare i momenti di vita insieme. “Riccardino tabletino” è un racconto per bambini, ma anche per i loro genitori, che senza aspettare di arrivare alla manifestazione di effetti negativi siano capaci di “staccare la batteria” di tablet, computer ecc… e di proporre ai propri figli giochi e attività che li rendano protagonisti della propria vita e non spettatori passivi. La storia “Il treno ci ha rubato la mamma” nasce da un’esperienza realmente vissuta l’anno in cui entrai di ruolo nella scuola dell’infanzia statale, quando dovetti trasferirmi da sola a Carpi, mentre mio marito per motivi di lavoro rimase in Veneto con nostro figlio Davide, il quale frequentava il primo anno di scuola dell’infanzia. Il bambino protagonista della storia parla in prima persona, narrando come si svolge la settimana senza la presenza della sua mamma, esprimendo la nostalgia che prova; racconta degli intensi momenti che vive insieme a papà e mamma quando quest’ultima torna a casa durante il fine settimana e della tristezza che sente quando la vede ripartire con il treno. È così forte l’emozione legata al suo vissuto che un giorno una brutta febbre lo fa delirare facendogli immaginare un treno volante che gli ruba la mamma. La seconda parte del racconto diviene avventurosa e solo alla fine viene svelato che si è trattato di un brutto sogno.